mercoledì 20 agosto 2014

AGGIORNAMENTI SU GABRIEL POMBO DA SILVA

Mercoledì, 6 agosto 2014, il compagno Gabriel Pombo Da Silva alla fine è uscito dall'isolamento provvisorio (al quale era stato sottoposto il 17 giugno ad A Lama) per essere trasferito al carcere di Topas (Salamanca), dove è arrivato venerdì 8 agosto. Adesso è in una cella singola. Appena arrivato gli è stato nuovamente notificato il controllo di tutte le comunicazioni (scritte, telefoniche e dei colloqui).
L'amministrazione penitenziaria dispone anche di tutto un arsenale di misure e molestie per punire e vendicarsi di coloro che, come Gabriel, Francisco, Monica e molti altri si rifiutano di abbassare la testa e sottomettersi. 
Citiamo tra l'altro i ripetuti tentativi di interrompere le relazioni del prigioniero, rendendo difficili - e a volte impossibili - i contatti con l'esterno o di separarlo dai suoi amici con i trasferimenti da un modulo all'altro, come è appena accaduto, a soli tre giorni dal suo arrivo a Topas.
Questi piccoli giochi sporchi caratteristici del Potere e dell'Autorità non hanno nulla di sorprendente, fanno parte dell'abominevole routine carceraria e del ricatto della "buona condotta" del bastone e della carota.
E' proprio perchè lo sappiamo e non siamo disposti ad accettarlo che staremo attenti alla situazione dei compagni, e soprattutto continueremo a lottare contro la macchina di frantumazione che vuole schiacciarci.
Da entrambi i lati del muro! Distruggiamo ciò che ci distrugge!
Per la Libertà,


Alcuni anarchici
16 agosto 2014


Per scrivere a Gabriel ( sembra che nel carcere di Topas possano entrare le pubblicazioni con deposito legale)


Gabriel Pombo Da Silva 
Centro Penitenciario  de Topas - Salamanca
Ctra. N-630, km. 314 
 37799 Topas ( Salamanca )

sabato 26 luglio 2014

CONDANNATI GIANLUCA E ADRIANO

I compagni anarchici Gianluca Iacovacci e Adriano Antonacci sono stati condannati , in primo grado in rito abbreviato,gup Simonetta D’Alessandro, rispettivamente a 6 anni e a 3 anni e 8 mesi per una serie di sabotaggi ed attacchi ai danni dell ‘Eni, Enel e banche nella zona dei Castelli romani tra il 2010 ed il 2013 .E’ stato riconosciuto il reato associativo con finalità di terrorismo internazionale.Gianluca ha rivendicato individualmente una parte degli attacchi a firma Fai, nel corso del processo ha rifiutato la difesa, entrambi si sono rifiutati di partecipare al processo in videoconferenza.
Gianluca Iacovacci
CC di Alessandria
Via Casale 50/A
15122 San Michele (AL)
Adriano Antonacci
CC di Ferrara
Via Arginone 327
44122 Ferrara

AGGIORNAMENTO INDIRIZZI DI ALCUNI COMPAGNI

Claudio Alberto casa circondariale Via Arginone, 327 - 44100, Ferrara

Chiara Zenobi casa circondariale Rebibbia via Bartolo Longo, 92 - 00156 Roma

Niccolò Blasi casa circondariale San Michele strada Casale, 50/A - 15121 Alessandria

Mattia Zanotti casa circondariale San Michele strada Casale, 50/A - 15121 Alessandria

Alberti Lucio casa circondariale San Vittore piazza filangeri 2 - 20123 Milano

Sala Francesco casa circondariale San Vittore piazza filangeri 2 - 20123 Milano

Mazzarelli Graziano
 casa circondariale via Paolo Perrone 4 Borgo S.Nicola - 73100 Lecce

venerdì 27 giugno 2014

ESITO DEL RIESAME DEI COMPAGNI ARRESTATI IL 3 GIUGNO

Il Tribunale del Riesame ha in buona parte confermato le misure cautelari emesse dal GIP il 3 giugno scorso.
Escono dal carcere per andare agli arresti domiciliari, Beppe, Daniele, Francesco, Marianna e Nicolò.

Confermata la misura per tre delle quattro persone che già si trovavano ai domiciliari.
Rimangono in carcere Andrea, Fabio, Michele, Paolo, Toshi, Chiara, Claudio e Niccolò.

Per scrivere a tutti loro:

Andrea Ventrella C.C. Via Port’aurea, 57 - 48121 Ravenna

Paolo Milan e Toshiyuki Hosokawa C.C. Località Les Iles, 14 - 11020 Brissogne (Aosta)

Michele Garau C.C. Strada Quarto Inferiore, 266 - 14030, località Quarto d’Asti, Asti

Fabio Milan C.C. Via del Rollone, 19 - 13100 Vercelli

Niccolò Blasi C.C. San Michele strada Casale, 50/A - 15121 Alessandria

Zenobi Chiara e Alberto Claudio C.C. Via Maria Adelaide Aglietta, 35 - 10151, Torino

giovedì 26 giugno 2014

INIZIATIVA PER GABRIEL POMBO DA SILVA

Dal 17 giugno, il compagno Gabriel Pombo Da Silva si trova in isolamento provvisiorio nel carcere di A Lama per essersi rifiutato di venire trasferito in uno dei moduli di massima sicurezza con tutte le imposizioni che vivere in questi moduli comporta, ed essersi rifiutato di dividere la cella con un altro prigioniero, cosa che tenteranno di imporgli ancora una volta. Siamo ora in attesa di vedere cosa accadrà...

La situazione sta già andando avanti per via giudiziale, ma consideriamo importante esprimere e dimostrare che lui non è solo, chiedendo tramite fax (con telefonate o con la posta ordinaria a seconda di come torna più comodo) che venga posto fine alle vessazioni dell'amministrazione penitanziaria contro Gabriel.
Vi proponiamo quindi il seguente modello di testo da inviare sia all'istituzione penitenziaria che al carcere di A Lama. Le spedizioni possono essere effettuate da oggi (rispetto alle decisioni che possono essere prese già da ora contro di lui). Tuttavia vi proponiamo delle date comuni al fine di mettere più pressione: venerdì 27 giugno, lunedì 30 e martedì 1° luglio.


Secretario General de Instituciones Penitenciarias

Ángel Yuste Castillejo

Dirección postal
C/ Alcalá, 38-40 , 28014 , Madrid ( Madrid)
Teléfono
(0034) 913354700
Fax
(0034) 913354052
Centro Penitenciario A Lama (Pontevedra)

Monte Racelo s/n
36830 A Lama (Pontevedra)

Teléfono (0034) 986 75 80 00
Fax (0034) 986 75 80 11


PS : Si può supportare Gabriel inviandogli lettere

Gabriel Pombo Da Silva
C.P A Lama
Monte Racelo s/n
36830 A Lama (Pontevedra)

Modello di Fax:

En agosto del 2013 Gabriel Pombo Da Silva fue trasladado al Centro Penitenciario de A Lama en Galicia dónde está cumpliendo condena en este momento. Desde el principio (incluso antes de haber llegado físicamente) el Subdirector de Seguridad de dicha cárcel le puso en régimen Fies a pesar de la decisión anterior de la Justicia y de Instituciones Penitenciarias (unos meses antes, cuando él se encontraba en el CP de Villena), de sacarle de este régimen por falta de motivos.
Desde entonces se le ha aplicado de forma totalmente arbitraria varias medidas de seguridad, como echarle de repente de la escuela, cuando ya hacia tiempo que acudía a clase, no entregarle gran parte de la corespondencia sin ni siquiera notificarle lo que ha sido retenido ni porqué, así como secuestrarle en su ausencia material escrito de la celda. A esto se añadieron varios cambios de módulo sin ningún fundamento ni lógica: por ejemplo, mientras insisten con razones de seguridad, le sacan de un módulo conflictivo y al mismo tiempo que se está usando el argumento de“peligrosidad”para intentar justificar la aplicación del régimen Fies y la intervención de todas las comunicaciones se le pretende imponer compartir celda con otro preso en un módulo de máximo respeto …
Por el mero hecho de haber rechazado esta última imposición Gabriel Pombo Da Silva ha sido puesto directamente en aislamiento provisional desde el 17 de junio del 2014, dónde todavía se encuentra a la espera de saber lo que le está esperando. Todas estas medidas sólo se pueden interpretar como un constante e intolerable acoso en su contra. Esta situación tiene que ser solucionada con el cese de todo tipo de hostigamiento y del chantaje de compartir celda después de que le hayan impuesto años de aislamiento a lo largo de su estancia en las cárceles españolas. También reclamamos y exigimos que sea levantado el régimen Fies, más cuando la OEDE (euro-orden) emitida en su contra por las autoridades italianas y utilizada para argumentar el repentino cambio de régimen fue cancelada por la justicia italiana ya el 18 de abril.


[Traduzione:
Nell'agosto del 2013 Gabriel Pombo Da Silva viene trasferito nel carcere di A Lama in Galizia dove in questo momento sta finendo di scontare la condanna. Prima ancora del suo arrivo il Subdirector de Seguridad decide di sottoporre Gabriel al regime Fies nonostante la precedente decisione della Justicia y de Instituciones Penitenciarias (un mese prima, quando Gabriel si trovava nel carcere di Villena) di revocare il regime Fies per mancanza di motivazioni.
Da allora gli sono state applicate in maniera assolutamente arbitraria varie misure di sicurezza, come ad esempio l'improvviso divieto di frequentare le lezioni scolastiche nonostante lo facesse da tempo, non consegnargli gran parte della corrispondenza senza nemmeno norificargli cosa veniva trattenuto né perchè, così come sequestrargli in sua assenza gli scritti che si trovavano nella cella.
A ciò si aggiungono vari trasferimento da un modulo all'altro senza motivazioni né logica: per esempio mentre insistono sulla questione delle “ragioni di sicurezza” e contemporaneamente utilizzano l'argomento della “pericolosità” per giustificare l'applicazione del regime Fies e il controllo di tutte le comunicazioni, gli impongono la condivisione della cella con un altro prigioniero in una sezione di massima sicurezza...
Per il solo fatto di essersi opposto a quest'ultima imposizione Gabriel Pombo da Silva è stato messo direttamente in isolamento provvisorio dal 17 giugno del 2014 dove ancora aspetta di sapere cosa gli spetta. Tutte queste misure si possono interpretare solo come una costante e intollerabile accanimento contro di lui.
Questa situazione deve essere risolta con la cessazione di tutte le forme di molestia e del ricatto di condividere la cella dopo tutti gli anni di isolamento che gli sono stati imposti durante il tempo tracorso nelle carceri spagnoli.
Reclamiamo ed esigiamo che venga revocato il regime Fies così come il mandato di cattura europeo (OEDE) emesso contro di lui dalle autorità italiane, utilizzato per argomentare il repentino cambio di regime cui è sottoposto, e che è stato revocato dalla giustizia italiana già il 18 di aprile 2014.]


martedì 17 giugno 2014

SUL COMPAGNO GABRIEL POMBO DA SILVA

Il 13 Giugno 2012, dopo diverse operazioni contro altri compagni, lo Stato italiano lancia un'ondata repressiva contro decine di anarchici. L'inchiesta denominata Ardire portò a 40 perquisizioni, 24 imputati e 8 carcerazioni. Questa volta la magistratura ha cercato di dare una dimensione più ampia, accusando inoltre compagni già incarcerati in diversi paesi europei, tra cui Grecia, Svizzera e Germania. Come accade abitualmente lo Stato pretende di vedere la sua faccia autoritaria nel sorriso dei suoi irriducibili nemici, costruendo ad esempio ruoli di capi, di esecutori e di coordinatori all'interno dell'ennesima “associazione terrorista” laddove ci sono affinità, corrispondenze con i prigionieri, lotte e volontà di combattere.
E' in questo modo che Gabriel Pombo Da Silva e Marco Camenisch, incarcerati da molti anni, si ritrovano in questa inchiesta, nello specifico in seguito allo sciopero della fame internazionale del dicembre del 2009. Loro vengono individuati come “simboli e punti di riferimento di un nuovo progetto sovversivo” e tratatti come “gli ideologhi e i propulsori”.
Dopo 20 anni passati nelle gabbie spagnole (14 dei quali in regime FIES) da cui riesce a fuggire, Gabriel viene arrestato nel 2004 dopo un controllo e  una sparatoria con la polizia tedesca. Gabriel sconterà altri 9 anni di carcere in Germania. Viene estradato in Spagna il 25 febbraio 2013 in base all'Euroorden (Mandato di arresto europeo) emanato da questo Paese dieci anni prima per fargli scontare la fine della pena rimasta in sospesa. Due mesi dopo l'arrivo in Spagna Gabriel viene citato di fronte all'Audienza Nacional per notificargli un Mandato di arresto europeo (MAE) emesso contro di lui dall'Italia in riferimento all'inchiesta Ardire!Gabriel ovviamente ha respinto la richiesta di essere volontariamente inviato in Italia e dal momento che non ha rinunciato al cosiddetto “principio di specialità” come lo chiamano nei loro feroci codici, la giustizia anti-terrorista spagnola nel gennaio 2014 ha richiesto al suo omologo tedesco l'autorizzazione a consegnare Gabriel all'Italia.
Il 17 gennaio 2014, nel corso delle indagini relative all'operazione Ardire condotta dalla procura di Perugia, il PM Comodi finalmente ha richiesto l'archiviazione per quanto riguarda l'accusa di “associazione sovversiva”, mentre  il troncone principale dell'inchiesta nel frattempo è passato alla procura di Milano l'8 aprile vengono revocate tutte le misure restrittive (obblighi di firma, obbligo di dimora, divieto di espatrio) che gravavano ancora su alcuni compagni. Dopo un circo che a qualcuno è costato un anno di vita e per qualcun'altro anche di più, lo stesso tribunale il 18 aprile ha revocato il MAE contro Gabriel.
Tutte queste peripezie del terrorismo dello Stato europeo e dei suoi lacchè in toga non devono farci dimenticare  che Gabriel continua ad essere sottoposto al regime FIES da quando è stato trasferito nel carcere di A Lama (Galizia) nell'agosto dello scorso anno. La sua corrispondenza è continuamente sottoposta ai capricci dei carcerieri (tanto quella di uscita quanto quella in entrata), le attività che potrebbe svolgere sono ristrette con assoluta arbitrarierà, il carcere stesso è famoso per l'elevato numero di “morti improvvise”...appena trovato morto secondo il loro gergo osceno. Per finire, per quanto riguarda la richiesta di sapere  la data in cui Gabriel finirà di scontare la condanna, la giustizia e l'amministrazione penitenziaria continuano a giocare con i propri metodi meschini di torturare a fuoco lento cambiando regolarmente i loro calcoli carnefici. Per il momento il fine pena è stato fissato al...2023.
In realtà tutte queste misure sono un avvertimento lanciato contro tutti coloro che si ribellano. Si tratta allo stesso tempo di un accanimento particolare contro uno dei nostri compagni* (“ogni volta più pericoloso” come loro dicono, di un anarchico che ha passato 29 anni dietro le sbarre e non si è fatto piegare) ma anche un castigo troppo banale contro coloro che non si sottomettono. Perchè le teste devono essere abbassate, le bocche imbavagliate e gli occhi chiusi, dentro come fuori. A meno che...

Abbasso tutti gli Stati, la reclusione, la polizia e i tribunali.
Libertà per tutte e tutti!

Anarchici solidali
18 maggio 2014

Per scivergli, anche se lui non può rispondere, è preferibile farlo tramite raccomandata per evitare che le lettere finiscano per perdersi (testi, opuscoli e libri non entrano tramite posta): 
Gabriel Pombo Da Silva
CP A-Lama (Pontevedra)
Monte Racelo s/n 36830 A-Lama (Pontevedra)

E' USCITO IL PRIMO NUMERO DI BLASPHEMIA

È uscito Blasphemia, aperiodico anarchico.

[...]
Questo  giornale  nasce dall’insofferenza ai settarismi che sembrano essere in espansione anche dove meno li si attendeva,  ha la pretesa di stimolare riflessioni, che portino ad incontrarsi, non su una affinità ridotta alla familiarità che ci lega a volti e presenze scontati...
[...]
Chi scrive si è incontrato ed ha sentito l’impulso di mettere tutto in discussione, di non dare niente per scontato, di ricominciare a ragionare e a seguire l’intimo desiderio di distruggere il mondo. Per farlo occorrono idee, occorre coraggio, occorrono progetti, teorie e azioni, conoscenze e irriverenze, prospettive e ricerca, là dove è possibile, di affinità. È necessario tornare ad osare nei pensieri e nelle azioni. Senza attese, senza indugi, senza chiese.
Questi sono alcuni degli argomenti che cercheremo di affrontare ed approfondire nelle pagine che seguiranno, convinti della necessità per i compagni, aldilà dei confini territoriali, di incontrarsi, scontrarsi, discutere, progettare, agire.
In questa scia di pensiero si inserisce la motivazione per cui si è deciso di non fare circolare la rivista che avete sotto mano attraverso internet. Il modo in cui si diffonde un’idea è parte integrante del percorso di lotta, soprattutto se questa idea è un tutt’uno con la pratica, ragion per cui non può essere affidata ad uno strumento di comunicazione che non solo è invenzione, usufrutto del nemico, ma può essere responsabile della creazione di realtà fittizie.

Per contatti e richiesta di copie:

C.P. 116
Piazza Matteotti
80133 Napoli

mail: blasphemia@autistici.org
Une nouvelle publication anarchiste : Blasphemia.

[…]
Ce journal naît de l'intolérance aux sectarismes qui semblent être en expansion même là où on les attendait le moins, il a la prétention de stimuler des réflexions, qui amènent à se

martedì 3 giugno 2014

OPERAZIONE REPRESSIVA A TORINO

Dalle prime ore della mattina di oggi, 3 giugno 2014, è scattata un'operazione repressiva orchestrata dalla pm Pedrotta e dal pm "frammassone" Rinaudo, contro diverse realtà conflittuali anarchiche. Per ora le notizie sono frammentarie, ma sarebbero in corso 25 perquisizioni a Torino e in Piemonte, tra cui quelle dell'Asilo Occupato e dell'occupazione abitativa di via Lanino, oltre alla notifica e all'esecuzione di diverse misure cautelari: 11 in carcere, 6 ai domiciliari, 4 obblighi di dimora, 4 divieti di dimora, 4 obblighi di firma. Vi sarebbero complessivamente 111 indagati e i reati contestati vanno dalla "devastazione e saccheggio" al "vilipendio alla nazione", passando per "invito all'insurrezione armata contro lo Stato", "sequestro di persona", "danneggiamento", "resistenza a pubblico ufficiale" e "occupazione di edifici"; la scelta strategica degli inquisitori non prevede l'utilizzo di strumenti quali i reati associativi, bensì il "concorso" nella commissione dei suddetti reati.

Fondamentalmente un'inchiesta imbastita con la pretesa di compiacere i grandi poteri della città: palazzinari, banchieri, cementificatori e Partito Democratico, che notoriamente a Torino si sovrappongono e si miscelano senza soluzione di continuità.

Le accuse mosse contro compagne e compagni riguarderebbero principalmente le pratiche di resistenza agli sfratti (dai picchetti all'occupazione della sede degli ufficiali giudiziari), i cortei spontanei e gli attacchi alle sedi del Pd degli ultimi mesi, nel tentativo di sedare a colpi di misure cautelari chi, in diversi quartieri cittadini, sta promuovendo l'autorganizzazione di sfruttati e sfrattati nella riappropriazione di spazi abitativi, nella lotta contro la gentrification, contro la speculazione edilizia e contro i soggetti politici e finanziari che saccheggiano ovunque le nostre esistenze.

Aggiornamento: dopo ore di resistenza sul tetto gli sbirri lasciano l'Asilo Occupato e anche via Lanino resta in mano agli occupanti e alle famiglie che la abitano.

L'invito è quello di passare in via Alessandria 12 per contribuire a sistemare la devastazione lasciata dai servi in divisa.

ASSEMBLEA APERTA ALLE 17.30 ALL'ASILO OCCUPATO - a seguire cena benefit arrestati e indagati 

venerdì 23 maggio 2014

TRASFERIMENTO E PROVOCAZIONI CONTRO MARCO CAMENISCH

Aggiornamento su Marco Camenisch


Marco Camenisch nei giorni scorsi (dal 15 al 20 maggio) è stato portato in isolamento punitivo nella cella bunker del carcere di Lenzburg (Svizzera) dopo che ha rifiutato l’ennesimo test delle urine, l’ennesima provocazione.
Nei prossimi giorni (tra il 22 e il 23.5.2014) verrà inoltre trasferito in un nuovo carcere nel Canton Zugo. Ancora non è chiaro se questo trasferimento è una ritorsione contro il rifiuto di Marco dell’ennesimo test delle urine o se già era nei piani dell’Amt fur Justizvollzug (Ufficio Esecuzione Pene e Misure) di Zurigo.
Il fine pena di Marco è previsto per l’ 8.5.2018. La liberazione anticipata continua ad essergli rifiutata usando come motivi una sua “violenza cronica” associata ad una visione delinquenziale che avrebbe del mondo.


Questo è il contatto che al momento si ha:
Marco Camenisch
Strafanstalt Bostadel
Postfach 38, CH-6313 Menzingen, Schweiz
Tel. +41 41 757 1919, Fax +41 41 757 1900


MARCO LIBERO!

venerdì 16 maggio 2014

LETTERA DEL COMPAGNO DAVIDE DELOGU

Ciao, mando questa lettera per informare che dal giorno 10 maggio sono stato trasferito nel carcere di Caltanissetta. Ho finito i nove mesi di 14 bis il 2 maggio e ora mi trovo in una sezione dell'AS, però faccio l'aria da solo. Dicono che è una situazione provvisoria, vedremo.
Sono tre mesi che non ricevo l'opuscolo di Olga e di conseguenza mi mancano gli aggiornamenti, soprattutto inerenti alla mobilitazione dei detenuti del mese di aprile. Nel mese di febbraio, lo psichiatra fece una relazione durante il mio sciopero della fame (in relazione al prolungamento del 14 bis) io rifiutai il colloquio con lui, però ha voluto ugualmente avvicinarsi nella cella liscia in cui stavo (modalità che non poteva fare) cosa che ha ufficializzato il colloquio in quei secondi di scontro! Una delle tante “scorrettezze” di questo infame apparato torturocentrico.
Quando mi tolsero il 14 bis  mi trovavo ancora al Pagliarelli di Palermo, ciò che cambiò fu nell'avermi munito di televisore, ma  percepisco la sua funzione in maniera insopportabile e stressante, l'avermi aperto il blindo della cella (finalmente passa un po' d'aria) e consegnato il fornellino, però mi fu mantenuta la censura sulla posta. Inoltre la direzione per ben due volte chiese il mio trasferimento, ma non furono accolte dal dap positivamente, nel frattempo anch'io chiesi il trasferimento, ma in Sardegna per motivi familiari, invece mi sono ritrovato a Caltanissetta nel cuore della Sicilia e lontano dai miei affetti.

Davide Delogu
via Messina 94
93100 Caltanissetta

giovedì 15 maggio 2014

TRASFERITO IL COMPAGNO DAVIDE DELOGU AL CARCERE DI CALTANISSETTA

Questo il nuovo indirizzo:

Davide Delogu
CC di Caltanissetta
Via Messina, 94
93100 Caltanissetta 

lunedì 12 maggio 2014

LETTERA DEL COMPAGNO GIANLUCA IACOVACCI

La mia volontà e le idee di cui si contorna sono certo più forti di tutte le angherie che sfodera e mette in atto la democrazia, come ogni altra autorità, contro quegli individui che non si adattano all'ordine delle masse.
L'autorità appunto è il perno che tiene ancora saldi tutti quei principi di sfruttamento, controllo e dominio; e risparmio tutti gli “ismi” del caso che non sono altro che derivati delle condizioni in cui le masse si sono subalternate e sottomesse ai loro simili.
Il carcere poi è certamente l'apice delle varie misure di addomesticamento a cui ricorrono gli Umani dominanti e lo Stato, né la morte né le peggiori condizioni di vita -se la si vuole chiamare così- in “povertà”, sono paragonabili all'abisso della reclusione.
A volte mi sento schiacciato nel dovermi controllare all'allegra normalità dei carcerieri che mi sequestrano. Le loro discussioni sul calcio, le loro letture massime dei dépliant del supermercato, le risate isteriche e la fastidiosa ricerca da parte loro del dialogo/saluto o del “buongiorno”, alle loro tristi esistenze.
Il denaro per me è una delle tante tossicità dell'Uomo, non ho mai voluto l'eguaglianza economica né ricerche di consensi popolari ma percependo l'apatia della società alienata, ci si sente come essere in trincea da una vita mentre fuori si balla allegramente la mazurca...
Sono sicuro che questa paradossale normalità che devo affrontare è giustificata dalla stessa di normalità che c'è fuori da queste mura, nel riconoscimento che la società rende alle prigioni e al rinchiudere i propri simili, allo Stato e a tutto quel “necessario” che occorre per mantenere l'ordine sociale, un potere o un governo di turno che per molti inevitabilmente ci deve essere.
Questi zoo per Umani o campi di concentramento -preferisco chiamarli così- sono funzionali al mantenimento di uno status politico sociale ed economico.

martedì 6 maggio 2014

TESTO DI PRESENTAZIONE DELLA CROCE NERA ANARCHICA


Per richiedere copie del bollettino: 
crocenera@distruzione.org
Oppure scrivere alla seguente casella postale:
Pasquale Valitutti
C.P. 18003
00164 Roma

Sito: www.crocenera.org

Fuochi di rivolta  continuano a rischiarare le tenebre di un mondo  altrimenti  volto all’annientamento dell’ individuo  ed alla schiavitù omologata: ad attizzare questi fuochi e ad accenderne nuovi queste pagine sono destinate.
Uno dei pochi vantaggi forniti dalla parossistica ricerca  di informazione globale è lo scoprire che anche agli antipodi ci sono cuori che battono allo stesso ritmo dei nostri e che armano mani abili a fare molto più che battere su una tastiera. La corsa verso l’abisso della società tecnologica si fa sempre più forsennata, ma i combattenti di tutto il mondo  tengono il passo e pur a rischio di venir schiacciati da un mostro così gigantesco, provano   ad ostacolarlo e  farlo cadere a terra. Adesso è il momento di rimboccarsi le maniche e fare sempre di più.
Con questa tensione abbiamo deciso di dar vita ad una nuova Croce Nera Anarchica. Iniziamo questo percorso con la consapevolezza di  vivere in tempi in cui è sempre più facile pagare ad alto  prezzo  la scelta di  continuare a diffondere certe idee e pratiche, ma abbiamo sempre sostenuto che la rassegnazione sia complicità  e- sebbene non siamo tra quelli che reputano che “la penna valga quanto il fucile” – risulta oramai evidente che anche all’interno del cosiddetto movimento anarchico si sia venuta a creare una intollerabile omogeneità  di pensiero, che le pratiche collegate  appaiano sempre più il risultato di un’asta al ribasso e che quindi sia imprescindibile  tornare a far sentire altre voci. Rompiamo il silenzio assordante di questi ultimi anni, consapevoli del fatto che  certe voci, le nostre , troppo a lungo non si sono fatte sentire.
Questa nuova Croce Nera nasce con lo specifico obiettivo di diventare una palestra di idee con come minimo comun denominatore la centralità  della pratica distruttiva : non basta più usare la definizione “azione diretta”, visto che sembra aver acquisito il significato di “tutto ed il contrario di tutto”…. Ovviamente daremo il più ampio spazio possibile al contributo dei compagni finiti nelle maglie della repressione, senza ridurci  ad una sorta di croce rossa ridipinta, ma supportando in ogni modo la continuazione del loro percorso di lotta.
Lo scopo del progetto, che mai dovrà  assumere i toni o le forme dell’assistenzialismo, è quello di rilanciare certe idee e conseguentemente certe pratiche.
Speriamo che, partendo da questi presupposti, si crei  un reale dibattito, che non scada mai nella misera partigianeria, ma vivo a tal punto da farsi  acceso fino allo scontro, perché siamo stanchi  di un tiepido e  possibilista ” va bene tutto”.
Abbiamo deciso di dare forma cartacea al bollettino, più tangibile e duraturo dello scorrimento veloce della rete, mantenendo comunque  il corrispondente blog con  fondamentale funzione di volano e di strumento più rapido per la diffusione di notizie e comunicati su azione e repressione. Sentiamo la scelta della forma fisica del giornale non come sterile feticcio nostalgico, ma convinti che non ci si possa continuare a lamentare dei danni distruttivi della società  tecnologica e ignorare come anche noi anarchici ci si sia lasciati ridurre a semplici “utenti” di un mondo sempre più virtuale in cui anche le lotte rientrano nell’idiota meccanismo di essere maggiormente “di successo” in base a quanti più “mi piace” ricevono…
Inoltre desideriamo ricreare un luogo fisico in cui incontrarsi, confrontarsi e trovare nuovi complici. Ci aspettiamo di ricevere molti contributi, anche critici e faremo il possibile per creare occasioni per presentare in bollettino e finalmente tornare a guardarsi negli occhi mentre si parla di quello che continua ad  essere il nostro più ardente desiderio: la distruzione di quest’esistente che ci annichilisce e la gioia di contribuire a vederlo crollare in macerie.
***

LETTERA DEL COMPAGNO DAVIDE DELOGU

In adesione alla seconda mobilitazione indetta dal “coordinamento dei detenuti” ho iniziato lo sciopero della fame (e ancora prima quello del carrello) dal giorno 13/4 e lo terminerò il giorno 28/4. Abbiamo cosi' tenacemente avuto la volontà, sia dentro che fuori, di continuare il percorso di lotta iniziato a settembre (che a sua volta vide i primordi mesi prima) con l'intento di estenderla il piu' possibile e dotarla di efficacia per riuscire a strappare al potere l'ottenimento di tutte le nostre rivendicazioni
(anche se fosse solo una, sarebbe già una conquista che ci permetterebbe di avanzare con più risolutezza). I politici-fantocci cercheranno di screditare i nostri propositi infilandoci qualche provvedimento di ulteriore differenziazione che gli permetterebbe anche di non pagare tutte quelle richieste di risarcimento che i detenuti di tutta Italia stanno portando a compimento per “trattamenti inumani e degradanti”. E la morte di ogni detenuto ammazzato dallo Stato torturatore nelle patrie galere? Se dovesse accadere, a questo punto (ma in ogni caso!) sarebbe importante se la mobilitazione si spingesse al di là delle quindici giornate di lotta proposte, per creare le condizioni d'intervenire nel tempo e nello spazio in ogni luogo e in ogni carcere, non cedendo ai compromessi imposti dal sistema e
cercando di affondare il coltello nelle viscere del problema! Anche qui al Pagliarelli dal giorno 4/4 sono iniziati degli scioperi (vitto, spesa) in riferimento all' indulto/amnistia come strumento differenziante, proprio quello che noi vorremo escludere con la nostra lotta, affermandola generalizzata! La difficoltà di comunicare da entrambi i lati del muro è sempre forte, e se solo tutti quanti insieme decidessimo d'impegnarci a tempo pieno, riusciremo a superare anche quest'ostacolo che si sta prendendo parecchie forze. Da parte mia, anche dal regime di 14bis, darò sempre il mio contributo alla mobilitazione. Saluto tutt# quell# che stanno lottando con immensa gioia e forza e tutte le azioni che seguiranno (e quelle avvenute). Forza e buona lotta.
18 aprile
Davide Delogu
dal carcere Pagliarelli, sezione d' isolamento AS in 14bis

alermo

Per scrivere al compagno:
Davide Delogu
via Bachelet 32
90129 P

giovedì 17 aprile 2014

FRANCISCO SOLAR TRASFERITO NEL CARCERE DI ASTURIAS

Dopo essere stato trasferito per tutta la settimana in carceri diverse (Madrid, Burgos, Cantabria), sabato 12 aprile Francisco è stato portato nella galera di Asturias. 
Sia lui sia Monica si trovano in regime FIES 3, con possibilità di effetture massimo 8 telefonate settimanali di 5 minuti ciascuna, restrizioni nella corrispondenza in uscita (massimo 2 lettere a settimana), una visita settimanale di 40 minuti e la dispersione in galere lontane dai propri affetti.

Per scrivere loro:

Mónica Andrea Caballero Sepúlveda

Ávila-Prisión Provincial
Ctra. de Vicolozano s/n
Apdo. 206
05194 Brieva (Ávila)

Francisco Javier Solar Domínguez
C.P. de Villabona
Finca Tabladiello
33480 Villabona-Llanera (Asturias)

per qualunque info: solidaridadylucha@riseup.net

ALCUNI DETENUTI DEL PAGLIARELLI IN SCIOPERO DEL CARRELLO E DELLA SPESA

Da: informa-azione

Apprendiamo che nel carcere di "Pagliarelli" di Palermo, alcuni detenuti stanno partecipando alla mobilitazione indetta dal coordinamento dei detenuti dal 5 al 20 aprile 2014.
Dal 4 aprile hanno iniziato lo sciopero del carrello e dal 12 aprile quello della spesa.

giovedì 10 aprile 2014

REVOCATE TUTTE LE MISURE CAUTELARI AD ALESSANDRO, STEFANO, ELISA, PEPPE E SERGIO

Apprendiamo che oggi (8 aprile) sono state revocate tutte le misure cautelari ancora in piedi per gli indagati dell'operazione Ardire. Obbligo di dimora e firme giornaliere gravavano ancora su Alessandro, Elisa, Stefano, Peppe e Sergio. Segnaliamo inoltre che le indagini non sono ancora state dichiarate chiuse.

Cassa di Solidarietà Aracnide

AGGIORNAMENTI SU CARLOS, AMELIE E FALLON

Sono passate varie settimane dagli ultimi aggiornamenti sul caso degli arresti del 5 gennaio. Da allora sono successe molte cose e qui va un aggiornamento:
Tutte le volte che la Procura Generale della Repubblica (PGR ) non ha trovato elementi sufficienti per sostenere le accuse di Terrorismo e Criminalità’ Organizzata contro i tre, sono statx consegnatx alla Procura Generale di Giustizia (PGJ) con le accuse di Danni e Attacchi alla Pace Pubblica.
Il processo si trova nella tappa in cui si presentano le prove e la prima udienza si terra’ i giorni 2 e 3 di aprile.
Amelie e Fallon sono state portate nel carcere femminile di Santa Martha e Carlos al Reclusorio Oriente.
Le due compagne sono nell’area comune con le altre prigioniere. Carlos e’ ancora nell’area di Osservazione e Classificazione, pero’ sicuramente nei prossimi giorni anche lui sarà’ portato nell’area comune.
Vogliamo approfondire il caso di Carlos spiegando un poco la situazione che vivono le migliaia di prigionieri di Città del Messico.
In questi centri di reclusione esiste una profonda rete di corruzione e complicità’ fra le autorità’ ed alcuni prigionieri, che finiscono per riprodurre la logica della prigione, divenendo i carcerieri degli altri prigionieri. Questa rete di corruzione e complicità non solo serve a fortificare la dinamica della disciplina nelle prigioni ma e’ anche un gran giro d’affari, perché la maggioranza dei carcerati e’ obbligata a dare soldi per qualsiasi cosa: visite, appello (ND e’ comune in Messico che quando si fa “l’appello” dei carcerati, ognuno debba pagare una quota), ecc, in cambio di non essere picchiati da quei prigionieri che godono della protezione delle autorità e che in cambio ricevono una percentuale di quei soldi. Questi carcerati sono quelli che controllano tutta la prigione.
Qualche giorno fa abbiamo saputo che Carlos ha avuto problemi con un altro prigioniero, arrivando alle mani, motivo per cui sono intervenuti i custodi colpendo entrambi e chiudendoli per nove ore nelle celle di castigo. Uscito dal castigo, Carlos e’ stato trasferito dall’area dove precedentemente si trovava a quella di classificazione. Una volta li’ gli viene richiesto un pagamento per liberarsi dal lavoro (punitivo) di pulizia, conosciuto come “fajina”. Il compa decide di non pagare. La “fajina” consiste nel pulire una determinata area pero’ con uno schema di esercizi molto pesanti. Durante la fajina del primo giorno, Carlos fu picchiato un’altra volta da parte di altri prigionieri, che pretendevano si piegasse e finisse per pagare.
Oggi sapiamo che il compagno e’ malato a causa dell’umidità che c’era nella cella di castigo ed inoltre e’ ancora dolorante per le botte ricevute. Ciononostante rimane firme e forte delle sue convinzioni.
Le compagne Amelie e Fallon non hanno vissuto questo tipo di situazioni.
Chiamiamo ad esprimere la nostra solidarietà’ con gli arrestati del 5 gennaio. Continueremo a diffondere la loro situazione.
Libertà a Carlos, Amelie e Fallon!
Solidarietà con Mario González!
Un saluto al compa Tripa, che i tuoi passi non si fermino mai!
Cruz Negra Anarquista México, 28 Marzo 2014



lunedì 7 aprile 2014

AGGIORNAMENTI SU DAVIDE DELOGU

Davide Delogu scrive che il 7 marzo ha iniziato lo sciopero del carrello ed essendo in 14bis è quasi uno sciopero della fame perchè non puo' disporre del fornello per cucinare in cella. Durante la mobilitazione indetta dal coordinanento dei detenuti, scrive che aderirà facendo lo sciopero della fame che si tramuterà anche in sciopero dell'aria perchè "digiuni" pribiscono di andare all'aria.

per scrivergli:

Davide Delogu
Via Bachelet 32
90129 Palermo

martedì 25 febbraio 2014

AGGIORNAMENTI SU CARLOS, FALLON E AMELIE

Cade l'accusa di terrorismo
Ieri 17 Febbraio sono terminati i 40 giorni di detenzione preventiva
(arraigo) che la Procura Generale della Repubblica aveva inflitto nei
confronti dei nostri compagni Carlos López, Amelie Pelletier e Fallon Poisson.


-Questo tipo di detenzione, chiamata 'arraigo', abolisce la presunzione
d'innocenza fino a prova contraria, e nega ai detenuti e ai loro avvocati
il diritto di conoscere le accuse e le prove a loro carico, permettendo
allo Stato di rinchiudere persone, sotto questo regime speciale, in posti
che avvolte hanno incluso hotel, residenze private e strutture militari.
Spesso l'indirizzo di queste strutture è tenuto segreto. (Ndt)-

In questi 40 giorni hanno provato a tirare su delle accuse per terrorismo e
delinquenza organizzata contro i 3 compagni tuttavia, e nonostante i loro
metodi intimidatori e inquisitori, non sono stati capaci di montare il
caso, per cui al termine dei 40 giorni sono stati liberati per mancanza di
prove; tuttavia sono stati consegnati alla polizia locale di Città del

Messico che li ha incarcerati con le accuse di danni e attacco alla pace
pubblica.

Le compagne Amelie e Fallon si trovano nel Reclusorio femminile Santa
Martha e hanno ricevuto la visita dei loro avvocati, Carlos ci ha chiamato e
informato che si trova nel Reclusorio Oriente, si dovrà aspettare domani
per potere andare a trovarlo.


I reati di cui vengono accusati sono considerati non gravi quindi
dovrebbero fissare una cauzione, non dimentichiamo però che il compagno
Mario Gonzalez si trova nella stessa situazione e nonostante questo gli è
stata negata più volte la cauzione in quanto rappresenterebbe un
"pericolo sociale"

Continuiamo ad esprimere solidarietà ai nostri fratelli sequestrati dallo Stato!

Libertà per Carlos, Amelie e Fallon!

Libertà per Mario, Salvador e Fernando!

Libertà per tutti\e !

Abbasso i muri della prigione!


http://www.abajolosmuros.org/index.php/noticias-anticarcelarias/260-termina-el-arraigo-de-carlos-amelie-y-fallon-y-son-consignados-por-danos-y-ataques-a-la-paz-se-cae-el-montaje-de-terrorismo

venerdì 14 febbraio 2014

AGGIORNAMENTI DA SILVIA, COSTA E BILLY [AGGIORNATO NUMERO DI POSTEPAY]

Ciao a tutt*,
nello scorso mese di dicembre sono uscite un po’ di “novità” rispetto al nostro caso, e in queste poche righe ne diamo un aggiornamento.
Eravamo rimasti con il ricorso da parte dei nostri avvocati alla sentenza emessa al processo di Bellinzona. Il ricorso fu accolto dal Tribunale Federale di Losanna che ordinò la riformulazione della sentenza , dando la possibilità alle parti di argomentare nuovamente le proprie posizioni alla luce di alcuni documenti che, in un primo momento, la Procura Federale
aveva lasciato fuori dagli incarti depositati e che poi, su ordine sempre del TF di Losanna, si sono visti costretti a mettere agli atti.
Questi documenti erano in sostanza uno scambio di informazioni tra la Procura Federale, l’Ucidigos , ed il sistema informativo dell’Europol “SIENA” (Secure Information Exchange Network Application) sul nostro conto e sul conto di alcuni ex co-inquilini, contenenti informazioni tutt’altro che segrete,  come luoghi di residenza, partecipazioni a collettivi
redazionali, precedenti, tendenze politiche attribuite e addirittura…
ex-morose avute. Ciò nonostante questi documenti erano marcati con un codice “H”, e lo stesso sito dell’Europol ci informa essere il codice usato per le informazioni “confidenziali”.  Informazioni per altro molto approssimative, se non addirittura sbagliate.
Ancora una volta comunque è chiara l’incompletezza di quanto depositato, visto che all’interno delle informative c’erano riferimenti ad altre pagine non messe agli atti dalla Procura Federale.
Ciò nonostante si trattava, in sostanza, di ulteriore carta che nulla cambiava all’insieme delle cose, e sommata alla decisione di affidare  la riformulazione della sentenza agli stessi giudici, il risultato è una fotocopia, filo per segno, della precedente sentenza, andando ad escludere in modo categorico le argomentazioni portate avanti dai nostri avvocati
attraverso il ricorso, dove mettevano in discussione la legalità stessa del processo, sostenendo un lavoro coordinato tra l’intelligence italiana e svizzera per arrivare al nostro arresto,  quindi illegale per le loro stesse leggi.
 In realtà da parte italiana questa collaborazione tra servizi è stata confermata mentre, ovviamente, da parte svizzera continua a venir negata, ribadendo la casualità del blocco stradale in cui incappammo.

Appreso questo senza grandi stupori, da parte nostra non c’è l’interesse ad un ulteriore ricorso, e quindi la sentenza emessa il giorno del processo al Tribunale Federale a Bellinzona, rimarrà verosimilmente quella definitiva, ovvero le pene detentive tra i 3 anni e i 3 anni e 8 mesi (già scontate, con la riduzione dei 2/3) e pene pecuniarie e costi
d’indagine che sommati superano i 70'000 franchi, e che ci si augura rimarranno a lungo in sospeso.
 
Ciò nonstante rimangono da coprire ancora una serie di spese e costi sostenuti per portare avanti il ricorso.
Versamenti solidali sono benvenuti
 sul conto della Cassa di Solidarietà contro la Repressione Aracnide, numero carta 
4023 6006 3446 0960 intestata a Giuseppe Caprioli con causale costabillysilvialiberi .

Se dalla nostra parte dunque nessuna vera novità, dall’altro capo della faccenda, ovvero la controparte “assente-presente” IBM ed il Politecnico di Zurigo, dopo aver inaugurato  nel 2011 il nuovo centro supertecnologico “Binning and Rohrer Nanotechnology Center” sotto un gran dispositivo di sicurezza anti “eco-terroristi”, lavorano ormai a pieno regime all’interno dei laboratori unici al mondo “noise-free”, dove in ambienti protetti dalle più infinitesimali influenze dell’ambiente (come possono essere vibrazioni o campi elettromagnetici) e “ultra silenziati”, possono ora
fabbricare con precisione alla scala di 1 nanometro.
Nel super centro il lavoro procede in tutte le direzioni delle necrotecnologie: ricerca di base, tecnologie informatiche,  manipolazione atomica, nano magnetismo, micro e nano fabbricazione, ingegnerizzazione della vita, intelligenza artificiale,… e, naturalmente, la “green technology”.
E nella routine quotidiana di gente perbene che fa’ un lavoro perbene, nell’indifferenza generale di una società “pacificata”, continuano a ricercare il lento e progressivo annientamento del vivente.

Contro le nocività e l’esistente tecno-scientifico


 gennaio 2014, Silvia Costa Billy

LETTERA DEL COMPAGNO DAVIDE DELOGU

LETTERA DI DAVIDE DELOGU

Per me è stata un'immensa gioia partecipare, finalmente anche dall'isolamento, riprendevo a lottare all'interno di un contrasto più generale qual'è stata la mobilitazione di settembre. E' stato un grandioso inizio che ci ha permesso di gettare le basi per affrontare il percorso di lotta che si vuole cercare di costruire. Le galere coinvolte non sono state numerose, perchè secondo me, non c'è stato il tempo sufficiente per diffondere la proposta. Noi detenuti possiamo dare un contributo fondamentale nel far girare l'appello per la seconda mobilitazione che averrà tra qualche mese, comunicando a tutti i nostri conoscenti, amici, familiari che sono detenuti in altre galere, questa iniziativa, e informando i compagni/e fuori a quali persone è possibile spedire l'opuscolo “Il morso del serpente”, in modo che, a catena, ci possa essere la massima diffusione. L'obbiettivo è quello di avere una forte unità per ottenere con la lotta quelle che sono le nostre rivendicazioni, senza cedere a mediazioni e compromessi con le istituzioni, sarebbe la morte della lotta stessa. Il potere è solito usare la tattica di gestirci all'interno dei loro comandi e ricattarci ancora di più! Non dobbiamo farci intimorire dalle rappresaglie del consiglio di disciplina, anzi, è più che giusto che se ne ottenga la sua abolizione! Se ci trattano peggio delle bestie (con tutto il rispetto per le bestie) come pretendono che noi ci comportiamo? Per ogni punizione che ci danno perchè stiamo lottando contro il mostro torturatore carcerario, non solo essere appoggiati dal “soccorso legale carcere”, che è un collettivo di avvocati che si è costituito apposta per contrastare le dinamiche della punizione (e ingraziamo i comp. per questo importantissimo sostegno!) ma anche e sopratutto il coordinamento deve rispondere, insieme alla lotta esterna, con iniziative solidali, nei confronti di chi è finito nel circuito meschino e vendicativo della punizione (trasferimenti, 14bis, sanzioni disciplinari varie) sostenendo con la lotta i nostri compagni caduti nelle mani del «tribunale interno di esecuzione»  
(cons. di disciplina) solo cosi', nella multiformità della solidarietà potremo riuscire a contrastare la logica del ricatto con più efficacia.
Detenuti di tutta Italia uniamoci!

Pagliarelli 7 gennaio 2014
Davide Delogu
Via Bachelet 32
90129 Palermo
                    
Nota: in una lettera Davide (sottoposto a 14bis) afferma che non gli hanno consegnato le cartoline contro il tav e in solidarietà ai compagni arrestati il 9 dicembre perchè considerate «tendenzialmente anarco-insurrezionaliste»

AGGIORNAMENTI SU CLAUDIO, MATTIA, CHIARA E NICCOLO'

Da: Informa-azione

Oggi, lunedì 10 febbraio, Claudio ha avuto un colloquio con la famiglia e siamo così venuti a sapere che è in isolamento dal giorno del trasferimento nella sezione AS2 del carcere di Ferrara.
Analogo trattamento aveva ricevuto Chiara nella sezione AS2 di Rebibbia, ma dopo ventiquattro ore le è stata data la possibilità di fare socialità con le altre detenute.
Nella sezione AS2 di Alessandria, che detiene 6 prigionieri, Niccolò e Mattia hanno il divieto di incontrarsi e proprio a causa di questa misura fanno una sola ora d'aria invece che due.
E' probabile che queste disposizioni attuate dalle amministrazioni penitenziarie, derivino dalle pressioni messe in atto dalla Procura di Torino. L'intento è, evidentemente, quello di rendere ancora più duro e pesante un regime detentivo già particolarmente restrittivo come quello dell'Alta Sorveglianza.
E' necessario fare pressione affinchè queste ulteriori misure vengano revocate.
Pubblichiamo, intanto, il recapito telefonico e gli indirizzi mail del carcere di Ferrara.

Casa Circondariale di Ferrara
Ministero della Giustizia
Indirizzo Postale: Via Arginone, 329 - 44121 Ferrara (FE)
Telefono: 053.2250011
Fax: 053.2771679
Indirizzi e-mail: cc.ferrara@giustiziacert.it
Responsabile: Carmela De Lorenzo
Indirizzo e-mail: carmela.delorenzo@giustizia.it
Telefono: 053.2250011

CLAUDIO, MATTIA, CHIARA, NICCOLO' LIBERI!
TUTTI LIBERI!

TRASFERITO MAURIZIO ALFIERI A FERRARA

Maurizio Alfieri
C.C.Ferrara
Via Arginone 327 
44122 Ferrara

giovedì 30 gennaio 2014

TRASFERITI CHIARA, MATTIA, NICCOLO' E CLAUDIO

Chiara Zenobi 
CC di Roma Rebibbia
Via Bartolo Longo 92
00156 Roma

Mattia Zanotti; Niccolò Blasi
CC di Alessandria
Via Casale 50/A
15122 San Michele (AL)

Claudio Alberto
CC di Ferrara
Via Arginone 327
44122 Ferrara

TRASFERITA LA COMPAGNA MONICA CABALLERO

Questo il nuovo indirizzo:

Mónica Caballero
Ávila – Prisión Provincial
Ctra. De Vicolozano
Apdo. 206
5194 Brieva (Ávila) – Spagna
Telf: (0034) 920259022 / 23 / 29

martedì 28 gennaio 2014

AGGIORNAMENTI DALL' AS2 DI FERRARA

28 gennaio- Continuano la censura ed il sequestro arbitrario di corrispondenza e stampa anarchica , in entrata ed in uscita, dalla sezione di Alta Sorveglianza di Ferrara: lettere e  aggiornamenti informativi stampati dai siti e blog di movimento consegnati con settimane di ritardo, stampa anarchica di lingua inglese trattenuta e sequestrata  da due mesi , corrispondenza con alcuni compagni in carcere all'estero bloccata e sequestrata dalla censura.Va ricordato che  nella sezione AS2 ferrarese sono rinchiusi unicamente tre anarchici e che non hanno alcuna possibilità di contatto con il resto dei prigionieri,tutto questo concorre ad ostacolare se non  impedire di fatto qualsiasi intervento attivo  nelle discussioni fuori, visto che le notizie arrivano tardi e con il contagocce. Alfredo in particolare chiede di far presente la situazione (l' ultimo episodio- di cui ha ricevuto notizia la scorsa settimana dall' amministrazione penitenziaria- è il sequestro di una sua lettera /intervista indirizzata ai compagni in carcere in Grecia delle CCF,bloccata due mesi fa e mai uscita dalle mura del carcere) e ribadisce solidarietà e vicinanza ai  quanti continuano ad agire , in Italia ed all'estero,ai compagni prigionieri ed in particolare alla compagna Tamara Sol Vergara, sequestrata dallo stato cileno per aver attaccato un guardiano del Banco de Estado ,in solidarietà a Sebastian Oversluij, anarchico ucciso durante un esproprio .
                  nidieunimaitres@gmail.com

.........per scrivere ai compagni......

Alfredo Cospito
Nicola Gai
C.C.Ferrara
Via Arginone 327 
44122 Ferrara

venerdì 24 gennaio 2014

IL COMPAGNO MARIO LOPEZ "TRIPA" LIBERO SU CAUZIONE

Riceviamo la notizia che il compagno Mario Lopez è uscito su cauzione
dopo che, lo scorso 20 Gennaio, era stato arrestato avendo violato la
legge federale su armi ed esplosivi con l'accusa di fabricazione di
esplosivi.
La notizia ci fa immensamente piacere, senza dubbio rimane chiaro che
continua la caccia alle streghe nei confronti degli anarchici in Messico:
dentenzioni, deportazioni, minacce e montaggi giudiziari.
La detenzione di Mario è parte di questa strategia terrorista dello Stato.
Per il momento non abbiamo altre informazioni sul caso

Giu' i muri delle prigioni!

Liberta' per tutti\e !

Croce nera anarchica Messico

martedì 21 gennaio 2014

ARRESTATO IL COMPAGNO MARIO LOPEZ "TRIPA" A CITTA' DEL MESSICO

Oggi 20 Gennaio, è stato arrestato il compagno Mario Lopez "Tripa" dopo
essersi recato in tribunale per firmare, come ogni settimana, restrizione

imposta per la sua libertà su cauzione .
Prima gli è stato detto, tramite invito, di essere richiesto dalla Procura Generale della
Repubblica a presentarsi per rispondere ad alcune domande su un'indagine in corso.
Dopo averlo interrogato gli è stato notificato l'arresto per possesso di

armi e esplosivi in relazione a quanto accaduto il 27 Giugno 2012. (Giorno del suo precedente arresto Ndt)
E' stato portato al Reclusorio Oriente di Citta' del Messico, per il
momento non si hanno altre informazioni.

La detenzione di Mario avviene in un contesto di caccia all'anarchico
da parte del governo messicano.
Non abbiamo dubbi che adesso che Mario si trova in carcere, tenteranno di
montare piu capi d'accusa.
La persecuzione contro gli anarchici continua, per questo è fondamentale
rafforzare la solidarietà.

Libertà per Mario Lopez!
Libertà per tutti gli anarchici incarcerati!
Ne' colpevoli ne' innocenti, solidarietà!

Croce Nera Anarchica Messico

http://www.abajolosmuros.org/index.php/noticias-anticarcelarias/251-detienen-a-mario-lopez-tripa