martedì 16 aprile 2013

COMUNICATO DI SOLIDARIETA' E ALCUNI AGGIORNAMENTI SUL COMPAGNO GABRIEL POMBO DA SILVA


Riceviamo e diffondiamo.

Solidarietà anarchica contro l'Europa delle polizie e contro tutte le autorità.

Il 13 di Giugno del 2012, dopo varie operazioni contro altri compagni, lo stato Stato italiano lancia un'ondata repressiva contro decine di compagni, denominata "Ardire", portando a termine 40 perquisizioni, 24 imputazioni e 8 arresti. Questa volta, cerca di dare anche una dimensione supplementare, inquisendo compagni già detenuti in vari paesi europei, come in Grecia, Svizzera e Germania. Come d'abitudine, lo Stato pretende di vedere il suo aspetto autoritario nel sorriso dei suoi nemici irriducibili, costruendo per esempio ruoli di leader, di esecutori e di coordinatori nel seno di un'ennesima "associazione terrorista", lì dove ci sono affinità, corrispondenze con i detenuti, lotta e volontà di combattere. È così che Gabriel Pombo da Silva e Marco Camenisch, detenuti già da lunghi anni, si ritrovano in questa indagine dopo uno sciopero della fame internazionale portato a termine nel dicembre del 2009, trattati come "simboli e punti di riferimento di un nuovo progetto sovversivo", del quale sarebbero "gli ideologhi e i propulsori".

Dopo 20 anni passati nelle carceri spagnole (14 dei quali in regime FIES) Gabriel riesce a fuggire. Nel 2004 viene arrestato in Germania dopo un controllo e una sparatoria con la polizia, viene condannato a nove anni. Estradato in Spagna il 25 febbraio per scontare il resto della condanna che gli spettava, è stato già trasferito tre volte in meno di due mesi. Ora si trova nel carcere di Valdemoro (Madrid), sarà chiamato a deporre davanti alla Audiencia Nacional martedì 16 di Aprile del 2013, affinché gli venga notificato il Mandato di Arresto Europeo (euro-mandato) emesso dall'Italia contro di lui nell'ambito dell'operazione "Ardire". Gabriel è deciso a rifiutare questa misura. Se nonostante tutto la procedura venisse convalidata, lui dovrà tornare a passare davanti a tre giudici affinché prendano una decisione nel giro di una settimana, questa volta sarà un udienza pubblica...

Attraverso questa ingiunzione contro Gabriel per inviarlo di sicuro al modulo della prigione di Ferrara (Italia), costruito specificamente per piegare gli anarchici e dove vari compagni già sono in isolamento, fanno un avvertimento contro tutti. Affinché le teste rimangano abbassate, le bocche imbavagliate e gli occhi serrati. Ma è un avvertimento che non seguiremo mai. Anche in mezzo ai detenuti di questo mondo, tiriamo fuori la nostra forza della non-partecipazione, dell' insubordinazione, del rifiuto di fronte a tutti gli obblighi che ci invitano a rispettare, e del conflitto permanente con le istituzioni. Sappiamo che, se non possiamo fuggire da questa realtà, senza dubbio la possiamo attaccare in tutte le sue sfaccettature. Da soli o in buona compagnia, di giorno e di notte, con i fatti e con le parole.

Ora che lo stato italiano chiede che gli venga consegnato Gabriel Pombo da Silva per continuare il loro sporco lavoro, mostriamogli che se i potenti sanno far convergere i loro interessi, anche noi possiamo opporgli una delle nostre armi, quella della solidarietà dai due lati del muro, tra i prigionieri della guerra sociale, quella che non conosce frontiere.

No all'estradizione di Gabriel in Italia,
Abbasso tutti gli stati, le loro reclusioni, i loro poliziotti, i loro tribunali e il loro traffico di prigionieri,
Libertà per tutte e tutti!
Alcuni anarchici internazionalisti
13 aprile 2013

Alcuni aggiornamenti: Oggi si è svolta l'udienza, a quanto pare Gabriel non può essere mandato in Italia mentre sconta una condanna in Spagna. La procedura al momento è bloccata. Non si sa ancora quando ci saranno le prossime udienze.  


Solidaridad anarquista contra la Europa de las policías y contra todas las autoridades.

El 13 de junio de 2012, después de diferentes operaciones contra otros compañeros, el Estado italiano lanzó una ola represiva contra decenas de anarquistas, denominada "Ardire", llevando a cabo 40 registros, 24 imputaciones y 8 encarcelamientos. Esta vez, iba a darle incluso una dimensión suplementaria, inculpando además a compañeros ya encarcelados en varios países europeos, como Grecia, Suiza y Alemania. Como de costumbre, el Estado pretende ver su rostro autoritario en la sonrisa de sus enemigos irreductibles, construyendo por ejemplo roles de líderes, ejecutantes y de coordinadores en el seno de una enésima "asociación terrorista", allí donde hay afinidades, correspondencia con presos, lucha y voluntades de pelear. Es así que Gabriel Pombo da Silva y Marco Camenish, encarcelados durante largos años, se encuentran en esta investigación tras una huelga de hambre internacional llevado a cabo en diciembre de 2009, tratados como "símbolos y puntos de referencia de un nuevo proyecto subversivo", del cual serían "los ideólogos y los propulsores".

Después de 20 años pasados en las cárceles españolas (de los cuales 14 en régimen FIES) consigue huir. Detenido en 2004, Gabriel rehará 9 años suplementarios en Alemania tras un control y un tiroteo con la policía en este país. Extraditado a España el 25 de febrero para purgar el fin de la condena que le esperaba, ha sido trasladado ya tres veces en menos de dos meses. Ahora en la cárcel de Valdemoro (Madrid), será llamado a declarar en la Audiencia Nacional el martes, 16 de abril de 2013, para que le sea  notificada la Orden de Detención Europea (euro-orden) emitida por Italia contra él en el marco de la operación "Ardire". Gabriel está decidido a rechazar esta medida. Si el procedimiento no obstante se valida, él deberá volver a pasar delante de tres jueces para que tomen una decisión alrededor de una semana más tarde, esta vez en una audiencia pública...

A través de este requerimiento contra Gabriel para enviarlo ciertamente al módulo de la prisión de Ferrara (Italia), construido especialmente para quebrar a los anarquistas y dónde varios compañeros ya están en aislamiento, hacen una advertencia contra todos. Para que  las cabezas permanezcan bajadas, las bocas amordazadas y los ojos cerrados. Pero es una advertencia que no  seguiremos jamás. En medio de los presos de este mundo, también sacamos nuestra fuerza de la no-participación, de la insumisión, del rechazo frente a todas las obligaciones que nos invitan a respetar, y del conflicto permanente con las instituciones. Y vamos a seguir defendiendo que, si no podemos escapar a esta realidad, sin embargo la podemos atacar en todas sus facetas. Solos o en buena compañía, de día y noche, con los hechos y con las palabras.

Ahora que el Estado italiano pide de que se le entregue a Gabriel Pombo da Silva para continuar su sucio trabajo, mostrémosles que si los poderosos saben hacer concordar sus intereses, nosotros también podemos oponerles una de nuestras armas, la de la solidaridad desde los dos lados del muro, entre prisioneros de la guerra social, que ella tampoco conoce fronteras.

¡No al traslado de Gabriel a Italia,
Abajo todos los Estados, sus encierros, sus policías, sus tribunales y su tráfico de prisioneros,
Libertad para todas y todos!

Algunos anarquistas internacionalistas

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